Chi sono

Perchè io?
La scelta di diventare UN fotografo è stata mia. L’ambizione di diventare IL fotografo, la devo a lui.
Forse uno scatto professionale avrebbe suscitato più interesse, ma questa è la mia storia e lui, di sicuro, ne è il protagonista.
6 anni fa stava per nascere mio figlio. Avevo paura, tanta. Paura di non essere all’altezza.
In fondo ero un semplice fotografo che lavorava come decine di altri professionisti con le loro stesse capacità. Non ero poi così speciale.
Ci ho messo mesi a capire che tipo di padre volessi diventare e poi ho trovato la risposta: volevo diventare un papà capace di ispirare suo figlio.
Quindi ho rimesso in discussione tutto, lavoro incluso.

La fotografia richiede studio, passione e tanta, tanta esperienza. Solo con l’esperienza riesci a cogliere i piccoli dettagli del tuo soggetto, quelle sfumature di colore, forma, luce, che riescono a trasformare una semplice fotografia in uno scatto professionale, capace di emozionare le persone.
Ogni ambito della fotografia, purtroppo, segue delle regole diverse, uniche.
I dettagli di un volto sono diversi dalle caratteristiche di un paesaggio. Le emozioni da catturare durante un matrimonio non hanno nulla in comune con i valori di un’azienda e le sensazioni che dovrebbe trasmettere ai suoi clienti.
Quindi ho iniziato a cancellare voci dalla mia lista. Finchè ne è rimasta una soltanto, la mia vera passione: la fotografia Still Life.

Fotografo prodotti per piccole e medie imprese che vogliono crescere e farsi conoscere sul web. In ogni prodotto riuscivo, e riesco, a trovare un’emozione, una storia.
Negli ultimi 11 anni ho studiato fotografia ogni singolo giorno, letto decine di libri e partecipato a 43 corsi di fotografia tenuti dai professionisti migliori al mondo: Alex Koloskov, Rob Grimm, Tony Roslund, Andrew Scrivani e Don Giannatti.
Volevo eccellere nel mio campo e per farlo ho dovuto scegliere. UN buon fotografo di tanti ambiti, oppure IL miglior fotografo di uno soltanto?