Fotografare una o più bottiglie di birra come qualsiasi altra bevanda è un lavoro che rientra nell’insieme delle foto prodotto.
In questo articolo, analizzeremo le fasi che portano ad ottenere degli scatti in grado di valorizzare il prodotto e le caratteristiche dello stesso.
Prima di realizzare qualsiasi scatto fotografico e indipendentemente dal genere e dal soggetto, studiare il prodotto e pianificare il lavoro è imprescindibile per ottenere un risultato di qualità.
Lo studio del prodotto
I processi di beer photography e in generale delle foto prodotto messi in atto da un fotografo commerciale devono considerare aspetti quali:
Tipi di birra
Gli amanti della birra sanno bene che in commercio sono presenti birre di tantissimi colori diversi. Dalle tonalità chiare e limpide a quelle ambra più o meno torbide e scure.
Il colore della birra è influenzato dagli ingredienti che vengono usati per realizzarla. La birra è composta da acqua, una fonte di amido, luppolo, lievito e talvolta un agente chiarificante.
L’acqua è l’ingrediente principale e in base ai minerali che contiene può essere adatta a determinati tipi di birra. Pensiamo all’acqua dura di Dublino di cui è composta la celebre Guinness oppure all’acqua dolce di Pilsen adatta alla produzione della loro tipica lager. Tuttavia a volte l’acqua può essere addolcita o può subire altre modifiche per raggiungere la composizione desiderata.
La fonte di amido è di solito il malto. Il cereale che si presta meglio al processo di maltazione è l’orzo. Si può usare il malto che viene da un unico cereale oppure mescolare diversi tipi malto insieme. In base ai tempi e alle diverse temperature di essiccazione avremo colori diversi di malto anche se provengono dallo stesso cereale. Più è scuro il malto e più sarà scura la birra.
Il luppolo viene usato per dare sapore alla birra, contiene oli essenziali che donano alla birra aromi e profumi unici. Serve anche a conferire il sapore amaro alla birra per bilanciare la dolcezza del malto. Possiede un antibiotico che favorisce l’attività del lievito e aiuta a conservare la birra.
Il lievito è il responsabile della fermentazione della birra. Vengono usati lieviti diversi in base al tipo di fermentazione. In quella spontanea vengono usati solo i lieviti presenti nell’aria.
Gli agenti chiarificanti rimuovono il particolato che rende la birra torbida. Non tutte le birre utilizzano agenti chiarificanti, infatti molte birre di frumento non lo fanno e di conseguenza appaiono un po’ torbide.
Esistono decine di tipi di birra, possiedono proprietà e aromi diversi. Di seguito vi elencherò le più popolari e loro caratteristiche che vi aiuteranno nella fase in cui state costruendo lo scatto.
La birra di frumento viene prodotta dalla fermentazione del grano insieme al malto d’orzo. Nelle birre tedesche il grano è sempre maltato mentre in Belgio usano il frumento crudo perché si segue un’antica tradizione.
Sono birre ad alta fermentazione, perciò appartengono alla famiglia delle ale. Vengono chiamate anche birre bianche non per il loro colore, che spesso è opaco, ma per la schiuma che si forma durante il processo di fermentazione.
Sono fresche e dissetanti grazie alle loro note floreali e di agrumi che le rendono ideali in una calda giornata estiva.
Le birre stout invece vengono prodotte con malto d’orzo dopo una lunga tostatura che conferisce alla birra quel caratteristico colore bruno molto scuro fino al nero opaco. Hanno una gradazione cha va dai 4/4,5 gradi delle classiche fino ai 10 delle imperial stout.
Bere una stout è un’esperienza diversa rispetto a bere una birra di frumento e questa differenza di esperienza può essere trasmessa in una fotografia.
La lager è la birra più famosa del mondo. Quando la maggior parte delle persone pensa alla birra pensa a una lager. Sono birre a bassa fermentazione originarie della Germania che derivano dal termine tedesco lagern che significa conservare, immagazzinare.
La lagerizzazione è infatti un processo di conservazione delle birre a bassa temperatura (1 o 2 gradi) che permette loro si auto-filtrarsi. Sono birre chiare, con un’alta carbonatazione (hanno molte bollicine) che vanno consumate assolutamente fredde.
Durante la fase di creazione dello scatto puoi usare queste informazioni per compiere le tue scelte fotografiche.
Costruire uno scatto che rafforzi le caratteristiche della birra aiuta soprattutto chi sta guardando la foto. Devi essere in grado attraverso un’immagine di ricreare nello spettatore l’esperienza di bere quel determinato tipo di birra.
Se state fotografando un imperial stout dovete creare un ambiente da degustazione meditativa mentre se state fotografando una birra bianca è meglio ricreare uno set che rimandi a una calda giornata estiva.
Anche la luce sarà diversa. Per una illuminare una lager possiamo usare un cartoncino dorato mentre per una birra di frumento con un colore più opaco prossimo usare un cartoncino bianco o una retroilluminazione diffusa.
Lo studio del tipo di birra è di fondamentale importanza perchè conoscere il tipo di birra ci aiuterà a capire la storia che vogliamo raccontare prima di iniziare un servizio fotografico.
La pianificazione dello scatto è uno degli aspetti più importanti nella fotografia di prodotti.
La temperatura
La birra nell’immaginario comune va servita fredda. Ciò è vero per la maggior parte di queste. Ad esempio, una Weisse, come una Pils o una Blanche sono servite tra i 6 e gli 8 gradi.
Tuttavia, alcune birre: Dubble o Imperial Stout, ad esempio, sono servite tra i 10 e i 18 gradi. A seconda della temperatura, è importante ricreare o meno il tipico effetto condensa che ha la funzione attivare importanti percezioni sensoriali.
Considerare la temperatura, non è un dettaglio ma un’attenzione necessaria valida in molte foto prodotto: la birra, ma anche la vodka o il gin.
Lo studio del prodotto ha quindi un ruolo centrale per la buona riuscita del lavoro finale.
Fotografare una birra richiede una perfetta conoscenza del prodotto, è solo così che è possibile comunicare le caratteristiche attraverso una o più immagini.
La fase preparatoria
Dopo aver studiato il prodotto, si inizia a preparare il lavoro. Tale fase chiamata dagli americani “dress the beer”. Il soggetto: la bottiglia di birra, viene quindi preparata allo scatto.
Per fare ciò il primo passaggio consiste nel rimuovere l’etichetta posteriore la quale presenza renderebbe difficile la corretta illuminazione. Ci sono diversi modi per rimuovere l’etichetta e i residui. Talvolta è sufficiente un taglierino, altre volte è necessario utilizzare l’acqua e prodotti specifici.
Successivamente, si utilizzano apposite vernici spray (lucide o opache) le quali hanno la funzione di ammorbidire l’effetto delle luci sulle bottiglie e creare un look più refrigerato.
Per quanto riguarda l’effetto condensa questo può essere ottenuto utilizzando prodotti a base di glucosio o glicerina. Personalmente utilizzo una soluzione composta per il 50% da glicerina e per il restante 50% da acqua. La soluzione viene poi inserita in bottigliette spray da 10 o 20 ml e attentamente applicata alle bottiglie.
Alternativamente si può utilizzare solo dell’acqua ma l’effetto condensa svanirà molto velocemente.
La ricerca della luce giusta
Fotografare la birra richiede l’uso di luci particolari. In generale la luce proveniente dall’alto permette di dare risalto alla schiuma, la luce posizionata dietro il prodotto invece esalta i liquidi all’interno delle bottiglie e dei bicchieri.
La luce dietro il prodotto è detta Rim Light. In italiano luce di separazione. Serve a separare il soggetto dallo sfondo e quindi dona tridimensionalità all’immagine. Si tratta di una luce a 45 gradi posta dietro il prodotto.
La Rim permette di delineare le forme e contorni della bottiglia e di altri oggetti inseriti nell’immagine. L’effetto finale mostra il prodotto illuminato ai lati con la luce che, gradualmente, perde di intensità man mano che l’occhio si dirige verso il centro.
Tessuto translucido
Come supporto alla luce Rim, in genere, ci si avvale di un tessuto traslucido che permette di sfumare il passaggio dalla luce più intensa a meno intensa rendendo l’immagine piacevole e sfumata alla vista.
L’effetto sfumato è di importante perché permette di esaltare il liquido donando tridimensionalità.
La tecnica è utilizzata per fotografare bottiglie di birra come anche altri prodotti: bottiglie di vino, di vodka, whiskey.
Softbox, diffusori e cartoncini
Completano le attrezzature i Softbox preferibilmente stretti così da controllare al meglio la luce ed esaltare i riflessi rettangolari sulle bottiglie.
Inoltre, l’uso dei diffusori inseriti dentro i Sofbox contribuiscono a creare l’effetto sfumatura.
Infine, cartoncini bianchi o dorati permettono di far rimbalzare la luce così da dare risalto ai particolari.

Come potete vedere, in questa foto, ho usato un cartoncino dorato per illuminare il liquido dentro la bottiglia. Sfruttando la luce diffusa che proviene da sinistra e rimbalza su di esso, ho creato l’illuminazione desiderata (guarda tra le mie foto per il risultato).
Poi ho unito due foto in post produzione: una senza cartoncino e una con (è più semplice di quanto sembri, se serve aiuto scrivetemi).
Se non volete usare Photoshop, se preferite che la vostra foto di birra sia perfetta senza dover ricorrere alla post produzione, dovete ritagliare il cartoncino in modo da nasconderlo dietro la bottiglia.

In questa foto di birra potete vedere come creare una luce diffusa in grado di esaltare la rotondità della bottiglia.
La luce passa dentro il softbox e poi attraverso un tessuto translucido.
Il tessuto translucido è fondamentale quando fotografiamo prodotti come le bottiglie perchè ci aiuta a creare una luce meno intensa e meno distraente.
Infatti non dobbiamo mai dimenticare di guidare l’occhio di chi sta guardando l’immagine verso l’etichetta che è il biglietto da visita del brand.
La luce in alto invece è servita per illuminare la schiuma che si è creata mescolando la birra con un bacchetta di bambù.
L'etichetta frontale
L’etichetta frontale è un ulteriore dettaglio al quale fare attenzione. Mettere in risalto il marchio è fondamentale in una foto per scopi pubblicitari e pertanto consiglio di utilizzare una luce dedicata.
L’etichetta frontale completa la fase preparatori alla quale seguirà lo scatto vero e proprio.
Come in ogni scatto la fase preparatoria ha un ruolo determinante così come considerare ogni dettaglio, controllare propriamente le luci, rimuovere riflessi indesiderati.
Per saperne di più consiglio di dare uno sguardo ai miei lavori “dietro le quinte” presenti sulle pagina Instagram, che vi daranno un’idea ancor più completa riguardo come illuminare un prodotto o un soggetto.